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Alimentazione, Nutrienti

Alcune indicazioni da fornire ai proprietari sugli alimenti da non offrire ai loro animali durante le feste natalizie.


mercoledì 9 dicembre 2020


Alcune indicazioni da fornire ai proprietari sugli alimenti da non offrire ai loro animali durante le feste natalizie

Alcuni proprietari durante le feste natalizie sentono il desiderio di condividere i pranzi e i cenoni con i propri pets, pensando di dividere con loro i piatti e leccornie preparati per la famiglia.
Tuttavia, una buona parte di essi non è a conoscenza dei rischi a cui possono andare incontro i cani e i gatti quando assumono alcuni alimenti "umani" o alcune parti dei piatti tipici delle nostre festività


Sicuramente tra gli alimenti che la maggior parte dei proprietari sa di non dover somministrare ai loro animali rientra il cioccolato, ma non conoscendo bene la ragione e il quantitativo che può essere letale per il loro pets, a volta tendono a passarne qualche pezzettino direttamente dalla tavola oppure a non preoccuparsi troppo di lasciare in cucina qualche avanzo che contiene cioccolato o cacao in polvere e che l'animale può "rubare".

Sarebbe quindi opportuno spiegare ai proprietari che la ragione per cui questo alimento è tossico è il suo contenuto in alcaloidi, ed in particolare, in teobromina. Essa risulta tossica per i cani sia perché la sua eliminazione in questa specie è molto lenta, sia perché subisce nell'animale un riciclo entero-epatico, con conseguente effetto cumulativo. Quindi, anche ripetute assunzioni di piccole quantità possono provocare un'intossicazione.

Nonostante sia stata riportata come DL50 di teobromina una dose compresa tra i 250 mg e i 500 mg per chilo di peso corporeo dell'animale, sono stati osservati alcuni casi di mortalità in soggetti che avevano assunto quantità di cioccolato con un contenuto di teobromina molto inferiore alla DL50 e stimato intorno ai 90-115 mg per chilo di peso corporeo.

Tutti i casi di intossicazione da cioccolato riportati si riferiscono ai cani, ma FEDIAF specifica che l'assenza di report di avvelenamento da cioccolato nei gatti è probabilmente dovuto solo alle diverse abitudini alimentari di questa specie.

La quantità di teobromina contenuta varia a seconda della tipologia di cioccolato. FEDIAF riporta alcuni contenuti medi nei diversi tipi di cioccolato:
- 3,6-8,4 mg di teobromina in un grammo di cioccolato fondente dolce o semidolce
- 4,5-30 mg di teobromina in un grammo di cacao in polvere
- 12-19,6 mg di teobromina in un grammo di cioccolato amaro
- 1,5-2 mg di teobromina in un grammo di cioccolato al latte
- 0,009-0,035 mg di teobromina in un grammo di cioccolato bianco

Facendo due conti si può notare che circa quattro grammi di cioccolato in polvere per kg di peso corporeo dell'animale possono essere sufficienti per uccidere un cane. E quanto cacao in polvere viene usato per le preparazioni dolciarie natalizie??

È giusto ricordare che i sintomi clinici tipici dell'avvelenamento da cioccolato includono vomito, diarrea, tremori muscolari nonché tachicardia, stress respiratorio e iperattività dovuti alla stimolazione che causa la teobromina sul sistema nervoso centrale. La morte può subentrare entro 6- 15 ore dall'assunzione della dose tossica.

Un altro alimento che è spesso presente sulla tavola durante le festività sono l'uva e l'uva passa presente, ad esempio, in molti panettoni.

La ragione per cui questi alimenti risultano tossici in alcuni cani non è mai stata chiarita. Infatti, sembra che non in tutti i soggetti l'uva e l'uva passa risultino tossiche, ma per sicurezza sarebbe bene evitare di somministrarle. La quantità più bassa fino ad oggi segnalata, come causa di avvelenamento in un cane, è stata di 2,8 grammi di uva passa, e di 19,6 grammi di uva, per kg di peso corporeo dell'animale. La gravità dei sintomi non sembra essere dose dipendente e, generalmente, i primi sintomi a comparire sono vomito e diarrea associati a letargia, atassia e debolezza. In seguito, sopraggiungono i sintomi classici dell'insufficienza renale come, aumento dei livelli sierici di urea e creatinina, iperfosfatemia e in alcuni casi anche ipercalcemia. Nei casi più gravi compare oliguria seguita da anuria e morte dell'animale.

Un'altra cosa che sarebbe bene ricordare ai proprietari è la tossicità di aglio e cipolla, usati spesso nella preparazione delle portate delle festività come sughi o piatti a base di carne e poi dati anche agli animali.

Questi due alimenti contengono diversi composti che sono in grado di ossidare gli eritrociti di cane e gatto provocando un'anemia emolitica con marcata formazione di corpi di Heinz.

Quantità relativamente piccole di cipolla fresca (5-10 g/kg di peso corporeo) possono già risultare tossiche per gli animali domestici.

I sintomi clinici comprendono mucose pallide, tachipnea e tachicardia, legati alla presenza di anemia.

Un altro errore comune che fanno i proprietari è quello di somministrare il brodo di carne ai loro animali. Questo può risultare pericoloso soprattutto quando i tagli di carne utilizzati per la sua preparazione sono particolarmente grassi. Infatti, se un animale non è abituato a ingerire grandi quantità di grasso, una sua assunzione rapida e improvvisa può favorire la comparsa di vomito e diarrea anche gravi.

Infine, va assolutamente ricordato di non somministrare mai ai cani e ai gatti le ossa cotte. Esse, infatti, rispetto alle ossa crude sono molto più difficili da digerire e si scheggiano molto più facilmente, rischiando che l'animale vada incontro ad occlusione o perforazione intestinale.

Anche le ossa crude andrebbero date con molta attenzione, soprattutto in quegli animali che non sono mai stati abituati a mangiarle. Infatti, alcuni soggetti tendono a divorarle in maniera frenetica e troppo velocemente rischiando di andare incontro a diversi problemi, come il soffocamento o l'ingestione di pezzi scheggiati e non adeguatamente masticati. Inoltre, non tutte le ossa crude possono essere somministrate agli animali. Le ossa crude che vengono, ad esempio, utilizzate nelle diete BARF, sono sempre ossa polpose, ricoperte di carne e con dimensioni commisurate a quelle dell'animale. Andrebbero sempre evitate, anche se crude, costine singole, ossa come stinchi, ginocchia di manzo, vitello o agnello e tutte le ossa non ricoperte da carne.

Potrebbe essere una buona idea fornire ai proprietari qualche ricetta per preparare ai loro animali dei premietti specifici per loro da somministrare durante le feste natalizie.

Un esempio di biscotti da preparare in casa adatti a cani e gatti viene riportato in questo articolo: Biscotti di Natale fatti in casa per cani e gatti: un'idea regalo originale e alternativa!


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